na volta li si chiamava "principi della Chiesa", un appellativo che Papa Francesco ha mandato definitivamente in archivio, evocando per i cardinali sempre e solo il mandato di servizio, sia come collaboratori del Romano Pontefice che verso la comunità ecclesiale, piuttosto che ruoli di potere.
Ed ora i cardinali si apprestano ad esercitare quello che è il solo 'potere' che gli viene ufficialmente riconosciuto: quello di eleggere il Papa.
L'Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie ha diffuso gli avvisi e convocazioni per il giuramento degli officiali e addetti al Conclave, lunedì 5 maggio alle 17.30 nella Cappella Paolina; per la messa "Pro eligendo Pontifice", mercoledì 7 maggio alle 10.00 nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re; per l'ingresso degli elettori in Conclave e il giuramento per l'elezione del Papa, mercoledì 7 maggio alle 16.30, prima dell''extra omnes' dalla Sistina e della prima votazione.
Se servirà, le votazioni continueranno nei giorni successivi al ritmo di quattro al giorno (due la mattina e due il pomeriggio), sempre con la maggioranza dei due terzi perché sia valida l'elezione.
"Sarà un conclave breve, di due-tre giorni", dice il cardinale di Baghdad, Louis Raphael Sako, parlando con i giornalisti prima della congregazione generale. "C'è un'atmosfera molto fraterna e uno spirito di responsabilità", aggiunge. Alla domanda se abbia idea di chi voterà come nuovo Papa risponde: "Ho un'idea molto chiara ma non la posso dire".
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