"Settembre a Ischia somiglia alla festa che finisce: gli ospiti se ne vanno, nel peggiore dei casi alla spicciolata, e i padroni di casa finalmente si rilassano e, spiluccando gli avanzi, prendono a commentare la buona riuscita della festa, tronfi e soddisfatti, abbellendo i dettagli nel tentativo continuo di rassicurare se stessi. Poi passano a parlare di questo o di quello, dapprima con osservazioni ironiche, di seguito sempre più caustiche, fino alla cattiveria pura, e, ancora un po' tramortiti dall'eco della confusione appena trascorsa, contano i piatti rotti, qualche bicchiere screziato, e, una volta che hanno esaurito il repertorio di maldicenze sugli ospiti, si scoprono soli e non trovano di meglio da fare che accusarsi a vicenda di ogni nefandezza. Solo così, variamente intossicati, riescono a prendere sonno e a trovare pace."